domenica 13 maggio 2012

Falafel di casa mia

Tra i piatti delle feste che vengono da sempre preparati nella mia famiglia spiccano alcune pietanze della tradizione araba, questo grazie alle mie origini italo-siriane.
La Siria è un posto davvero molto bello, che merita di essere conosciuto e visitato, ma putroppo in questo momento la situazione è davvero critica.

Una preparazione tipica di tutto il Medioriente sono i falafel, delle polpettine vegetali fritte a base di ceci; la loro diffusione e il loro successo sono sicuramente dovuti sia alla bontà di queste polpettine, ma anche all'economicità degli ingredienti e alla semplicità di preparazione.
In Medioriente rappresentano un tipico cibo da strada e ovunque vi sono bancarelle in cui vengono preparati e venduti; vengono spesso serviti con verdure come pomodoro e cetrioli e una salsa a base di tahina (pasta di sesamo) il tutto racchiuso in una "tasca" di pane arabo.

In giro si trovano molte ricette, quella che propongo di seguito è la ricetta della famiglia di mio padre; ed è a tutti i miei parenti, zii cugini e nipoti, che dedico questa preparazione sperando che la situazione che loro si trovano a vivere ogni giorno in prima persona possa presto sistemarsi.


FALAFEL



Ingredienti (per circa 40 pezzi):
800 gr di ceci secchi ammollati in acqua da 24 ore
300 gr di prezzemolo
1 cipolla bianca
sale fino
2 cucchiai di coriandolo non macinato (sono quelle palline che si vedono in basso a sinistra nella foto)1 cucchiaio raso di cumino
200 gr di semi di sesamo
olio di semi per friggere *
250 gr di yogurt bianco
2 cucchiaini di tahina (pasta di semi di sesamo reperibile in negozi etnici o che vendono prodotti bio)

Procedimento:Tritare col mixer i ceci ammorbiditi in acqua da 24 ore (o dalla sera prima) insieme alla cipolla, al prezzemolo pulito e al coriandolo fino ad ottenere un impasto dalla consistenza simile alla sabbia bagnata, non deve essere nè troppo umido nè troppo asciutto, deve poter essere lavorato con le mani.
L'umidità dell'impasto dipende dalla qualità dei ceci, ma anche dal prezzemolo che va asciugato bene prima di essere tritato, solitamente non è necessario "aggiustare" la consistenza dell'impasto ma se dovesse tendere a sfaldarsi si può aggiungere qualche cucchiaio di acqua, viceversa se dovesse risultare appiccicoso aggiungere una spolverata di farina.

Aggiungere quindi il cumino, 150 gr di semi di sesamo (la parte restante servirà per cospargere la superficie dei falafel) e aggiustare di sale.

Per quanto riguarda le spezie, è preferibile aggiungerle gradatamente dal momento che si tratta di sapori forti; anche la quantità di cipolla può essere ridotta o addirittura omessa se risultasse non gradita.

A questo punto dovreste aver ottenuto un impasto di un colore tendente al verde ed è il momento di formare i falafel. Io ho utilizzato l'attrezzo apposito stampo ma è possibilissimo formare delle polpettine piatte utilizzando le mani appena inumidite.

Eccovi la sequenza della formatura:

1. prendere un pò di impasto e iniziare a riempire lo stampo apposito


 2. appiattire bene l'impasto


3. far aderire i semi di sesamo alla superficie del falafel


4. formare un buchino al centro aiutandosi con il mignolo (questo passaggio non è obbligatorio, ma sono molto più carini così!)


5. Riporre in un vassoio


Nel frattempo metterle a scaldare l'olio di semi * e quando è a temperatura friggere i falafel fino a quando sono belli dorati, girandoli un paio di volte per lato.



Preparare la salsa di accompagnamento mescolando lo yogurt bianco con la tahina.

Si possono servire caldi appena fatti, ma anche tiepidi o addirittura freddi (è possibile quindi prepararli in anticipo, in tal caso tenere un pò indietro la cottura e accompagnarli tassativamente con la salsa altrimenti potrebbero risultare un pò secchi). 
Appena fatti invece sono gustosi anche da soli, anzi è ben difficile riuscire a cucinarli senza assaggiarne in continuazione, poi non ditemi che non vi ho avvisato!

Oltre alla salsina alla yogurt si possono accompagnare con pane arabo e verdure fresche come pomodori e cetrioli.



 
 


* una nota sulla frittura: se viene fatta "bene" non è dannosa per la salute, ma è necessario usare alcuni accorgimenti.
Ogni grasso è caratterizzato da un punto di fumo ovvero da una temperatura oltre la quale si degrada ovvero inizia a decomporsi formando sostanze volatili cancerogene come l'acroleina (tipicamente si sente un pò di fastidio agli occhi quando il grasso di frittura va oltre il punto di fumo).
Dal momento che ogni grasso (solido o liquido) ha un suo punto di fumo è preferibile usarne uno che abbia un punto di fumo elevato e che sia stabile, ovvero contenga più acidi grassi moninsaturi piuttosto che polinsaturi (ma non vorrei entrare troppo nel dettaglio); l'olio di oliva sarebbe da preferire perchè è più ricco di acidi grassi monoinsaturi (più stabili) e di sostanze antiossidanti, e meno ricco di acidi grassi polinsaturi (meno stabili), e pertanto più resistente alle alte temperature, ma molti lo scartano per il costo e per il sapore forte, a seguire vi sono gli oli di semi, quello di arachide in primis (punto di fumo attorno a 200°). Da non usare MAI l'olio di semi misti dal momento che i diversi oli di diversi semi hanno punti di fumo differenti e questo porterebbe a non avere un "vero" punto di fumo.
In cottura si deve fare in modo che l'olio non superi mai il punto di fumo, tenendo controllato il fuoco e non lasciando mai la pentola mezza vuota facendo così salire la temperatura dell'olio; quando inizia ad esserci del fumo vuol dire che l'olio ha superato il punto di fumo e andrebbe buttato, perchè si è degradato.
Infine lo stesso olio una volta usato andrebbe riutilizzato solo se si è sicuri di non aver raggiunto il punto di fumo.
Spero di non avervi annoiato.. io non sono per demonizzare la frittura in generale, ma sono per farla bene!


Con questa ricetta partecipo al contest Sapori d'Oriente de La cucina di Esme






5 commenti:

  1. Quando mi hai parlato dei falafel che volevo fare con tuo papà non avevo collegato :( E' stata tanto dolce la dedica che hai fatto ai tuoi parenti in Siria, spero sempre che la pace e la serenità possa tornare presto anche laggiù, mi sembra tutto così assurdo!
    Sia che non immaginavo ci fosse un attrezzino apposta per fare i falafel? E' ganzissimo :D! E sono prorio simpatici col buchino, come le ciambelline di Homar Simpson :)) Non sono una fan del fritto ma credo che nella giusta misura nulla sia dannoso, specie se la frittuta è fatta a regola d'arte ^_^ Un bacione tesoro, buona settimana

    P.S. ma quant'è bella quella caraffa che hai messo nello sfondo :)!

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  2. Grazie per aver parteciapto al mio contest, io amo i falafel ma non li avevo mai visti con il buco! Quell'attrezzo è delizioso !!!!! Mi auguro anch'io che la situazione in Siria possa tornare al più presto alla normalità.
    un abbraccio
    Alice

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    1. che imperdonabile ritardo nel risponderti :( Scusami, ma sono praticamente sparita da un mese.. Grazie di essere passata :)

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  3. ah dimenticavo mi sono iscrita tra i tuoi sostenitori ... non ti conoscevo ma da ora non voglio rischiare di perderti di vista!

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  4. Grazie per questa ricetta.
    Ancor più speciale per la dedica alla tua famiglia in Siria.
    Realizzerò i tuoi falafel con un pensiero dedicato a loro e al popolo siriano (sarà la mia preghiera) affinché la pace giunga in quella meravigliosa terra dilaniata dalla guerra
    un abbraccio

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